News aprile 2014 (Cellule Staminali)

CELLULE STAMINALI MESENCHIMALI: SICURE ED EFFICACI DOPO MENISCECTOMIA

Una singola iniezione di cellule staminali mesenchimali (MSC) nel menisco dopo l’ intervento chirurgico al ginocchio è sicura, allevia il dolore artrosico e può facilitare la rigenerazione, stando ai risultati di un piccolo studio pubblicato di recente sulla rivista Journal of Bone and Joint Surgery. Tuttavia, almeno un esperto mette in dubbio l’utilità clinica del metodo

Solo negli Stati Uniti, ogni anno, sono almeno un milione le persone sottoposte a un’artroscopia del ginocchio, ma il tasso di fallimento è del 20-24%. La meniscectomia laterale parziale aumenta di 10-20 volte il rischio sviluppare artrosi nei mesi e negli anni successivi all’intervento.

Le MSC sono tra le cellule staminali più studiate e in modelli animali hanno dimostrato di stimolare la rigenerazione del menisco, in quanto si dividono per dare origine a cellule che si differenziano come tessuti connettivi; in più, hanno anche effetti antinfiammatori e immunomodulatori.

Pertanto, un gruppo coordinato da C. Thomas Vangsness Jr, della University of Southern California a Los Angeles , ha condotto uno stadio di fase I/II randomizzato, controllato e in doppio cieco in cui sono state utilizzate cellule staminali mesenchimali per alleviare il dolore e rigenerare la cartilagine dopo la meniscectomia.

Per il loro trial hanno coinvolto 55 pazienti di età compresa tra 18 e i 60 anni sottoposti a meniscectomia parziale mediale e li hanno trattati con una singola iniezione di cellule staminali mesenchimali nel ginocchio da 7 a 10 giorni dopo l’intervento. A un primo gruppo, di 18 pazienti, sono state iniettati 50 milioni di cellule staminali mesenchimali, a un secondo, sempre di 18 pazienti, ne sono state iniettate 150 milioni e a un terzo di controllo, di 19 pazienti, è stato iniettato solo ialuronato di sodio, la matrice in cui sono state sospese le cellule staminali mesenchimali iniettate negli altri gruppi. Le staminali provenivano dal midollo osseo di volontari sani di età compresa tra i 18 e i 30 anni.

I ricercatori hanno quindi usato la risonanza magnetica per valutare la sicurezza del trattamento, la rigenerazione del menisco e la condizione generale del ginocchio a 6 settimane, 6 mesi, un anno e 2 anni dopo l’intervento. I partecipanti hanno valutato l’intensità del dolore e la funzionalità del ginocchio utilizzando una scala analogica visiva e la scala di Lysholm.

Il trattamento è apparso sicuro. Non si è formato tessuto ectopico e il volume meniscale è aumentato di più del 15% nel 24% dei pazienti del primo gruppo e del 6% di quelli del secondo dopo un anno (P = 0,022). L’aumento del volume non è risultato statisticamente significativo a 2 anni, e si è mantenuto solo in tre pazienti, tutti del primo gruppo.

I pazienti artrosici trattati con le staminali hanno riferito una riduzione del dolore maggiore rispetto ai pazienti di controllo artrosici. All’inizio dello studio, l’artrosi interessava sette pazienti del gruppo di controllo, undici del primo gruppo e 12 del secondo gruppo il dolore al ginocchio era simile nei tre gruppi.

Sulla scala VAS a 100 mm per il dolore, il miglioramento relativo medio è stato di 18,8 millimetri in 6 settimane, aumentati a 27,3 millimetri a 2 anni nel primo gruppo. Un aumento analogo è stato osservato nel secondo gruppo, in cui il miglioramento relativo medio è stato di 14,6 millimetri in 6 settimane e di 24,1 millimetri a 2 anni. Sia nel primo sia nel secondo gruppo la differenza rispetto al gruppo di controllo è risultata statisticamente significativa dopo 2 anni (rispettivamente, P = 0,05 e P = 0,04).

Lo studio fornisce la prova della sicurezza, del miglioramento del dolore al ginocchio e della rigenerazione del menisco, concludono i ricercatori.

Tra i limiti dello studio ci sono le differenze di interpretazione della risonanza magnetica tra i diversi centri e differenze nella percentuale di pazienti artrosici nei tre gruppi. Inoltre, sottolineano gli autori, sono necessarie ulteriori indagini per determinare se una dose maggiore di cellule staminali mesenchimali o iniezioni supplementari con qualsiasi dosaggio siano utili.

In un commento di accompagnamento, Henry B. Ellis , del Texas Scottish Rite Hospital for Children di Dallas, sottolinea che le piccole dimensioni del campione potrebbero rappresentare un problema, in quanto i membri del gruppo di controllo pesavano significativamente meno e perché in questo gruppo c’erano meno soggetti artrosici rispetto ai gruppi trattati con le staminali.

Ellis afferma, inoltre, che l’approccio potrebbe non essere utile per tutti i pazienti. Dei 35 pazienti trattati con le staminali mesenchimali, solo il 14% ha mostrato un aumento del volume del menisco a un anno e solo il 9%) un aumento a 2 anni. “Anche se gli autori hanno dimostrato una differenza statisticamente significativa , questo dimostra un’effettiva rilevanza clinica?” scrive Ellis. L’esperto conclude che le evidenze indicano come le cellule staminali mesenchimali siano in grado di alleviare il dolore, ma non mostrano ancora una rigenerazione sufficiente in abbastanza pazienti perché il trattamento possa essere considerato di utilità clinica.

C.T. Vangsness, et al. Adult Human Mesenchymal Stem Cells Delivered via Intra-Articular Injection to the Knee Following Partial Medial Meniscectomy: A Randomized, Double-Blind, Controlled Study. J Bone Joint Surg Am. 2014;96:90-98